Guido Harari: la foto di Cristina Arrigoni
Galerie Civique D Art Moderne Et Contemporain De Turin.
45 ° 03'53. 42 « n 7 ° 40'09. 16 « e / 45,06484 7,66921 n ° e °. La galleria civica d'arte contemporanea e moderna à turin (également connu sous le nom gam.
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Guido Harari: la foto di Mimmo Dabbrescia
Paolo Ranzani: la foto di Laila Pozzo
Guido Harari e Paolo Ranzani: la nascita del progetto Photo Action
Scopriamo insieme la mostra...
Andiamo alla scoperta della mostra "Il primato dell'opera. Il nuovo allestimento della collezione del Novecento storico" con Riccardo Passoni, direttore del museo e curatore della mostra. Suddivise in diciannove spazi, le opere sono raccolte privilegiando un taglio storico-artistico che segue le principali correnti artistiche del secolo appena trascorso. La prima sala è dedicata a tre delle figure che maggiormente hanno influito, su diversi piani, sulla principale arte italiana e internazionale del Novecento. Giorgio de Chirico ha generato un nuovo modo di pensare l’opera d’arte, alla ricerca di una rappresentazione che fosse anche disvelamento filosofico. Giorgio Morandi ha sviluppato un culto della forma e delle sue illimitate varianti, in una sorta di disciplina concettuale, con una continuità mentale e temporale che permette di presentare, all’inizio del percorso, anche le sue tarde Nature morte. Infine Filippo de Pisis, che ha tramandato una lezione di libertà totale da condizionamenti di tipo accademico, ma anche da scelte avanguardistiche, creando quasi uno stile-ponte solitario tra Impressionismo e Informale. A questa premessa fa seguito un ordinamento che, sala dopo sala, ripercorre alcune fasi fondamentali della storia dell’arte, rappresentate dai capolavori della collezione: dalle Avanguardie storiche con le opere di Umberto Boccioni, Gino Severini, Giacomo Balla, Enrico Prampolini, Otto Dix, Max Ernst, Paul Klee e Francis Picabia, alle stimolanti proposte artistiche nate a Torino tra le due guerre mondiali dove scorrono le opere della maggior parte dei Sei di Torino; dalla riscoperta e influenza di Amedeo Modigliani sugli artisti torinesi grazie anche agli studi di Lionello Venturi che teneva la cattedra di Storia dell’Arte all’Università di Torino, agli acquisti di dipinti e sculture per la collezione della GAM tra la fine degli anni Venti e tutti gli anni Trenta alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali di Roma. La sezione dedicata all’Astrattismo italiano è rappresentata da artisti quali Fausto Melotti, Osvaldo Licini e Lucio Fontana, mentre le sale successive ripercorrono le vicende di Roma e la scuola di Via Cavour, indagano l’arte dopo il 1945 tra Figurativo e Astratto e mostrano le sorprendenti acquisizioni di arte internazionale nel periodo post bellico. Gli anni Cinquanta sono stati, per quel che riguarda le ricerche sperimentali, gli anni dell’Informale, e anche la GAM conserva significativi esempi: dall’”Informale di segno” di Carla Accardi, Giuseppe Capogrossi e Antonio Sanfilippo alla rappresentazione in chiave Informale del paesaggio e della natura di Renato Birolli, Ennio Morlotti e Vasco Bendini. Un Informale certamente più veemente e radicale fu quello di Emilio Vedova e anche l’arte torinese fu coinvolta in queste dinamiche, tramite Piero Ruggeri, Sergio Saroni, Giacomo Soffiantino, o Paola Levi Montalcini. Il facile linguaggio del New Dada e della Pop Art italiana e straniera (rappresentato tra gli altri da Piero Manzoni, Louise Nevelson, Yves Klein e Andy Warhol) cederà presto il passo ad un quadro rinnovato di concetti e materiali. Dopo un passaggio doveroso al Museo sperimentale di arte contemporanea che arrivò in dono alla fine del 1965 alla Galleria Civica d’Arte Moderna composto da un fondo che conta oggi 364 opere che intendevano rappresentare il più largo ventaglio di opzioni linguistiche di taglio innovativo e, appunto, sperimentale e qui rappresentato con una nutrita selezione di esempi, il nuovo allestimento culmina nell’esperienza dell’Arte Povera, che si aprì a un nuovo linguaggio, alla ricerca di una libertà totale dai condizionamenti. Sono rappresentati tutti gli artisti del movimento teorizzato nel 1967 da Germano Celant e approdato per la prima volta in un museo nel 1970 proprio nella nostra Galleria d’Arte Moderna: Pier Paolo Calzolari, Mario Merz, Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio. Tutto il percorso è intervallato da sale personali dedicate: Felice Casorati che ha lasciato una lezione indelebile nel contesto torinese e nazionale, Arturo Martini che ha contribuito a cambiare le connotazioni della scultura italiana, Alberto Burri e Lucio Fontana che hanno modificato la veste materica e concettuale della loro opera influenzando l’arte internazionale dopo la seconda guerra mondiale. Grazie all’incremento delle collezioni possiamo ora riproporre, in un confronto di forte contrasto, il valore di azioni fondamentali quali la realizzazione del ciclo della “Gibigianna” di un altro artista al centro di relazioni internazionali, Pinot Gallizio. A Giulio Paolini, infine, è stato dato spazio per averci indicato l’esigenza di mantenere sempre un rapporto necessitante con la storia dell’arte, i suoi segni e richiami, e il loro valore per una vivificazione concettuale della forma.
Paolo Ranzani: le foto delle celebrità in mostra
Elle abrite les collections artistiques. la galerie civique d'art moderne et contemporain (en italien, galleria civica d'arte moderna e contemporanea), connue aussi comme gam, est un musée de turin qui fut. capitale de l’art contemporain, la ville de turin (ou torino en italien) est la seule ville transalpine qui abrite 4 institutions exclusivement consacrées à la création moderne, à.
les collections du musée égyptien de turin sont exceptionnelles et comprennent de nombreuses statues, des sarcophages, des momies, des objets usuels. prix pour les moins de 18 ans: Prix de 18 à 25 ans: Prix pour les plus de 65 ans: